Zucchero e salute

Mary Poppins cantava “Basta un poco di zucchero e la pillola va giù“… nulla di più sbagliato!! L’assunzione di eccessive quantità di zucchero (ne consumiamo circa 100 grammi al giorno, il doppio della razione massima consigliata) è corresponsabile dell’insorgenza di obesitàdiabetedisturbi cardiovascolari, danneggia i denti, provoca dipendenza.

Lo zucchero è un carboidrato presente in natura in alimenti quali fruttaverdura e latticini. Ma è anche aggiunto artificialmente a moltissimi altri, tra cui bevande analcolichesalsesnack condimenti. Gli zuccheri, in generale, sono combinazioni (in diverse proporzioni) di due molecole, il glucosio e il fruttosio. Ed è quest’ultimo a causare più problemi: per dolcificare cibi e bevande, l’industria alimentare vi aggiunge in genere lo sciroppo di mais che si ricava dall’amido di mais, ha costi molto bassi e ha un elevato potere dolcificante. Lo sciroppo di mais possiede un notevole contenuto di fruttosio (High-Fructose Corn Syrup) responsabile dell’alterazione del metabolismo lipidico epatico con aumento dei lipidi. 

Dolce come il miele…

Quale dolcificante utilizzare allora? Fra i dolcificanti naturali sicuramente il miele, ma sempre in piccole quantità. Si tratta di un alimento “calorico”, ma con ottime qualità nutrizionali rispetto allo zucchero e ai dolcificanti artificiali (saccarina, aspartame, acelsulfame K, sucralosio). Il miele veniva utilizzato dai nostri antenati anche se in bassissime quantità, perché bene prezioso difficile da reperire. “Ricco di micronutrienti e proprietà antinfiammatorie, è indubbiamente il migliore dei dolcificanti naturali.”

Calorie vuote

I cibi che contengono naturalmente zucchero sono anche ricchi di fibre, vitamine, minerali e altre sostanze nutritive, che rallentano la velocità di assorbimento dello zucchero e non affaticano il fegato. Inoltre le fibre aumentano il senso di sazietà: è molto difficile mangiare due mele di seguito, ma è molto facile bere due lattine di cola. Lo zucchero aggiunto, in sostanza, rappresenta una cosiddetta caloria vuota, che aumenta l’apporto calorico di cibi e alimenti senza fornire benefici per la salute. La conseguenza è un inesorabile aumento di peso.

L’organismo digerisce molto velocemente gli alimenti e le bevande contenenti zuccheri aggiunti e lo stimolo della fame ritorna piuttosto velocemente, portando ad un’assunzione frequente di alimenti e bevande zuccherate, con un conseguente aumento dell’apporto calorico. Lo zucchero influenza anche i meccanismi biologici che regolano l’appetito: una dieta ad alto contenuto di grassi e zuccheri può portare all’insorgenza di leptino-resistenza (la leptina è l’ormone che regola l’appetito determinando quanta energia è necessaria al corpo per funzionare bene), che scompare quando si rimuove lo zucchero dalla dieta.

Diabete di tipo II

Ma la conseguenza più grave dell’eccessivo consumo di zuccheri è sicuramente l’insorgenza di diabete di tipo 2. Le persone che consumano 1-2 bevande zuccherate al giorno hanno un rischio di sviluppare diabete maggiore del 26% rispetto a quelli che ne consumano meno, o non ne consumano affatto. Ancora una volta, quindi, la raccomandazione è di evitarle o ridurne il più possibile il consumo.

Occhio al cuore…

Una dieta ad alto contenuto di zucchero può danneggiare anche il cuore, aumentando il rischio dell’insorgenza di disturbi cardiovascolari. Chi segue una dieta ricca di zuccheri aggiunti, rischia l’insorgenza di patologie cardiache con frequenza “significativamente maggiore” rispetto a chi ne assume meno. Studi scientifici dimostrano che coloro che consumano due o più bevande zuccherate al giorno hanno una prospettiva di vita inferiore rispetto a chi ne consuma meno di una al mese. In particolare, bere più di due bevande zuccherate al giorno aumenta le probabilità di riduzione dell’aspettativa di vita del 21%. Le donne, inoltre, sembrano essere più a rischio degli uomini.

Zucchero e cancro al seno

Alcuni studi effettuati dallAssociazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) mostrano effettivamente che c’è una relazione tra un alto consumo di cibi con elevato l’indice glicemico e la produzione di molecole che producono infiammazione crescita cellulare. E’ stata dimostrata una correlazione diretta tra un elevato consumo di zuccheri e l’insorgenza del cancro al seno.